Cos’è un defibrillatore?

I defibrillatori sono apparecchi di semplicissimo utilizzo capaci di rilevare le aritmie potenzialmente mortali e di somministrare la defibrillazione automaticamente. Tali apparecchi sono stati inventati per un impiego non professionale, cioè da persone che non sono né medici né infermieri. Basta infatti applicare due piastre adesive al torace del paziente e premere il pulsante di accensione. Una voce registrata avverte che sta esaminando l’elettrocardiogramma; in caso di rilevazione di aritmia da defibrillare avverte di allontanarsi e dopo un secondo avviso vocale somministra la prima scarica elettrica. In caso di fallimento della prima scarica, l’apparecchio continua il suo lavoro di interpretazione dell’ECG e si prepara ad una seconda scarica. L’impiego dell'apparecchiatura è semplicissimo e non richiede sostanzialmente nessun addestramento. Gli apparecchi sono estremamente sicuri e finanziariamente accessibili e dovrebbero essere diffusi su tutto il territorio italiano. I primi defibrillatori commerciali (automatici) risalgono al 1994.

Esistono due tipi di Defibrillatori:

- Defibrillatori semiautomatici esterni (DESA) e
- Defibrillatori automatici esterni (DEA).

Entrambi analizzano automaticamente il ritmo cardiaco e, in caso di fibrillazione ventricolare, si caricano per essere pronti ad erogare la scarica vitale. Ma mentre i primi lasciano la decisione nelle mani del soccorritore, i secondi emettono la scarica in modo automatico. Dal punto di vista dell'efficacia, i due dispositivi sono uguali. In Italia, attualmente, si usano solo i defibrillatori semi-automatici.

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